
Yellow Innovation vuole fornire un supporto concreto agli appassionati di cannabis che hanno deciso di avvicinarsi per la prima volta alla coltivazione della nostra amata pianta. Vi accompagneremo attraverso tutte le fasi di crescita perché possiate avere un raccolto soddisfacente anche per un coltivatore alle prime armi.
In commercio esistono semi di vario genere. Per una prima esperienza consigliamo vivamente di acquistare varietà autofiorenti perché, oltre alle dimensioni contenute e ai tempi di maturazione brevi, presentano una resistenza maggiore a parassiti e ad eventuali errori procedurali. Potete acquistarli online o presso il vostro growshop di fiducia, optando per le varietà con il periodo di fioritura più breve.
Sottolineiamo inoltre che la nostra guida considera solamente la tecnica di coltivazione Outdoor( all’aperto) perché riteniamo che l’acquisto di attrezzature per coltivazione Indoor, oltre a richiedere una conoscenza più approfondita, potrebbe demoralizzare chi si avvicina per la prima volta a quest’esperienza.
COSA ACQUISTARE PRIMA DI INIZIARE ?
Per iniziare abbiamo bisogno di 4 elementi, indispensabili alla vita di ogni vegetale:
Il substrato, ovvero il terreno in cui crescerà la nostra pianta. Per la scelta del terreno consigliamo Light·Mix.
Il seme, di varietà autofiorente.
Acqua.
Fertilizzanti. Vi consigliamo l’acquisto di Bio·Bizz e Bio·Bloom.
Un vaso da 10/12 litri in cui inserire il substrato. Riempitelo fino a 1cm dal bordo perché potrebbe impedire l’irradiazione luminosa nelle prime fasi di vita e assicuratevi che presenti i fori di drenaggio sul fondo.
GERMINAZIONE DEL SEME

Esistono diversi metodi per innescare l’apertura del nostro seme di cannabis, da quelli più semplici e rudimentali come l’utilizzo di un tovagliolo di carta inumidito fino all’utilizzo di appositi kit finalizzati a favorire e stimolare la fuoriuscita dal guscio della prima radice chiamata “fittone”.
Noi consigliamo di germinare il seme direttamente nel substrato. Questa tecnica che risulta essere la più semplice e naturale, oltre ad eliminare i possibili errori causati da un utilizzo improprio degli altri metodi di germinazione, risulta essere anche la più efficace.
E’ sufficiente inserire il seme a 1 cm di profondità mantenendo il vaso in un ambiente buio e con una temperatura di circa 20°. Andremo ad innaffiare cercando di mantenere umido il terreno durante tutta la prima fase, senza inzupparlo. Il substrato deve risultare bagnato e non fangoso.
Durante le prime 2 settimane non è necessario aggiungere sostanze nutritive mentre è buona norma utilizzare acqua libera da impurità durante tutto il ciclo di vita. Basta utilizzare acqua piovana o lasciar riposare l’acqua del rubinetto 1 o 2 giorni in un contenitore aperto.
LA PLANTULA

Questa fase di crescita viene considerata come una parte della fase vegetativa anche se a causa delle dimensioni ridotte necessita di maggiori attenzioni.
Posizionandola all’esterno, preferibilmente a sud dove la radiazione luminosa è maggiore, è opportuno proteggerla da predatori ed eventi climatici avversi.
Dobbiamo fornire alla plantula più luce possibile perché una crescita stentata in queste prime settimane di vita causerà una destabilizzazione della struttura che andrà a sostenere le nostre preziose infiorescenze, rischiando di spezzarsi sotto il loro peso.
In generale, le varietà autofiorenti, avendo un ciclo vitale relativamente corto, richiedono la maggior esposizione solare possibile.
Mantenendo il terreno umido e fornendo la giusta illuminazione, lo sviluppo della nostra piantina continuerà indisturbato fino alla fuoriuscita della prima vera coppia di foglie seghettate.
FASE VEGETATIVA: SVILUPPARE UNA STRUTTURA SANA

Dalla nascita della plantula fino all’inizio della fase di fioritura si parla di fase vegetativa.
Durante questo periodo la nostra pianta raggiungere dimensioni considerevoli, molto vicine alla grandezza che avrà alla fine del suo ciclo vitale.
In questa fase inoltre si svilupperà la struttura che andrà a determinare le dimensioni della pianta, incidendo sulla qualità e la quantità del nostro raccolto. Una pianta fragile e di piccole dimensioni non può generare un raccolto redditizio in termini di tempo e costi delle materie prime impiegate.
L’errore più frequente tra i coltivatori inesperti è sicuramente causato da un utilizzo scorretto dei fertilizzanti. Le piante, in particolare quelle in vaso, richiedono l’apporto di sostanze nutritive per un corretto sviluppo.
I 3 elementi che ci accompagneranno fino alla fine della fioritura sono azoto(N), fosforo(P), potassio(K) in proporzioni differenti per ogni fase. Durante la fase vegetativa consigliamo l’utilizzo di Biogrow, un concime biologico e ricco di microelementi. Raccomandiamo di usarlo non appena appaiono le prime foglie e fino all’inizio della fase di fioritura.
Come ogni altro essere vivente, la quantità di sostanze nutritive necessarie ad un corretto sviluppo aumenta all’ aumentare delle dimensioni del’ esemplare. Con la crescita dell’apparato radicale diventa indispensabile anche un maggior apporto idrico, quindi dobbiamo aumentare la frequenza d’irrigazione.
Le piante di cannabis soffrono i ristagni causati da un eccesso d’acqua ed è più difficile recuperare una pianta annegata che salvarne una leggermente appassita per una lieve carenza idrica. Se siete incerti su quanto innaffiare il terreno o quanti fertilizzanti usare, ricordate che “less is more“.
I PISTILLI SEGNANO L’INIZIO DELLA FASE DI FIORITURA

La fase vegetativa si conclude con la formazione delle prime infiorescenze, composte da pistilli bianchi all’interno di una sacca a forma di calice, nelle zone internodali, ovvero i punti in cui si dividono i rami e lo stelo. Durante questo periodo la pianta inizierà a rallentare la sua crescita ed utilizzerà le sue energie per fiorire.
Questa prima parte della fase di fioritura viene comunemente chiamata prefioritura e da questo momento dovremo fornire alla nostra pianta un apporto graduale degli altri due elementi: potassio e fosforo.
Il nostro consiglio è quello di utilizzare una quantità di 2-4 ml Bio·Bloom per 1 litro d’acqua circa. Per risultati ottimali, seguite le istruzioni nella tabella nutritiva sulla confezione.
Due settimane prima della fase finale di raccolta é necessario eliminare tutti i fertilizzanti in eccesso effettuando il “lavaggio delle radici”. Sarà sufficiente irrigare il terreno con acqua pulita, senza aggiungere nutrimenti.
Identificare il momento adatto in cui raccogliere le infiorescenze non è semplice. Per comprendere quando è quasi giunto il momento in cui il nostro duro lavoro verrà ripagato dobbiamo considerare i cambiamenti che avvengono in due piccolissimi elementi. Con l’aiuto di una lente d’ingrandimento possiamo rendere il compito più facile.
Osservando da vicino le cime e le fogliline circostanti noteremo che, oltre ai pistilli, si sono formate delle piccole protuberanze trasparenti, i tricomi. Sono la parte che contiene i cannabinoidi, come THC e CBD, ed i terpeni.
I segnali che segnano la fine del periodo di fioritura sono:
La colorazione dei pistilli che in origine erano bianchi muta dal giallo all’arancione fino al marrone.
I tricomi perdono trasparenza è diventano bianchi e lattiginosi. Lasciando maturare ulteriormente la pianta presenteranno un colore ambrato.

La tonalità dei tricomi influenzerà anche l’effetto che sperimenteremo durante il consumo.
Ritardando il tempo di raccolta, la degradazione dei cannabinoidi, genererà un effetto più sedativo e rilassante.
RACCOLTA,ESSICCAZIONE E CONCIA
Siamo giunti all’ultima fase del nostro ciclo di coltivazione. Dovremo raccogliere, essiccare e conciare le nostre cime ormai mature. I fiori attaccati ai rami e al fusto presentano elevati livelli di umidità quindi è necessario fornire una buona aerazione durante il processo di essiccazione.
Per iniziare abbiamo bisogno di:
Un paio di forbici
Guanti in lattice o vinile
Un ambiente asciutto e buio, come un armadio o una scatola di cartone.
Vasi di vetro richiudibili
RACCOLTA ED ESSICCAZIONE

Esistono diverse tecniche per preparare la pianta di cannabis all’essiccazione.
Se l’ambiente in cui verrà posizionata risulta umido è necessario separare i rami dal fusto eliminando le foglie più grandi che non presentano tricomi sulla superficie. Se l’ambiente è relativamente secco possiamo lasciare le foglie e foglioline per garantirne un essiccazione lenta ed eliminarle in un secondo momento.
In generale, per le nostre piantine autofiorenti è sufficiente tagliare il gambo alla base separando i rami dal fusto e lasciarli appesi ad una corda con la cima rivolta verso il basso, dentro ad un armadio e per una decina di giorni.
Nell’eventualità che un armadio non sia disponibile, possiamo disporre le infiorescenze in una scatola di cartone che andremo a forare in più punti. E’ molto importante che l’ambiente sia al riparo dalla luce solare, diretta o indiretta.
Quando i fiori risulteranno secchi all’esterno avremo concluso la prima parte del procedimento.
LA CONCIA

Conciare la cannabis esalterà le sfumature dei sapori e dei profumi nel prodotto finale ed influenzerà l’esperienza dell’utilizzatore positivamente se seguirete i nostri semplici passaggi.
Una volta raggiunto il giusto grado di umidità dovremo separare le infiorescenze dai rami più grandi ed inserirle all’interno di un contenitore che possa essere aperto e richiuso. Noi consigliamo l’utilizzo di barattoli di vetro, facilmente reperibili in qualunque supermercato.
Non comprimetele all’interno dei barattoli ed arieggiate il contenuto almeno un’ ora al giorno per la prima settimana diminuendo gradualmente i tempi di ricambio dell’aria.
Dopo 3/4 settimane è arrivato il momento di assaporare i frutti del nostro lavoro. Se avete seguito i nostri passaggi e avete dedicato amore alla vostra pianta di cannabis siamo certi che verrete ripagati con un fantastico prodotto finale.
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