In commercio esistono migliaia di differenti genetiche per le nostre piante di cannabis. Destreggiarsi tra le definizioni che identificano i semi da acquistare non è un impresa difficile se si possiedono le conoscenze di base che troverete nella nostra guida. Ogni varietà possiede caratteristiche singolari: esigenze colturali specifiche, sapori e profumi unici ed una rapporto tra i cannabinoidi differente.
LE CARATTERISTICHE DEL SEME
Nel catalogo della seedbank da cui acquisterete il seme troverete una tabella che riporta le caratteristiche principali di ogni varietà.
Genetica: Le piante di cannabis vengono suddivise in Indica Sativa e Ruderalis. Secondo gli studi sulle origini della pianta tutte le varietà esistenti ad oggi provengono dall’incrocio tra queste 3 sottospecie.
Tempo di fioritura: Ogni varietà possiede tempi di fioritura diversi. Quelle che necessitano di più tempo possono impiegare fino a 3 mesi mentre le varietà autofiorenti raggiungo il giusto grado di maturità anche in 8 settimane.
Altezza e rendimento: Questi due aspetti sono sicuramente correlati. Una pianta dalle dimensioni ridotte produrrà un raccolto inferiore rispetto ad una pianta alta e robusta. E’ molto importante valutare le dimensioni del proprio spazio di coltivazione prima di iniziare , sopratutto se non si conoscono le tecniche per modellare la struttura dei rami.
Percentuale THC/CBD: THC e CBD sono i cannabinoidi più famosi tra quelli prodotti dalla resina della pianta. Il CBD, la componente non psicotropa, lavorando in sinergia con il THC, responsabile degli effetti psicoattivi, mitiga l’azione che quest’ultimo ha su di noi.
Tutti i semi vengono inoltre identificati attraverso l’utilizzo dei termini: regolare, femminizato e autofiorente.
Semi Regolari
Le piante di cannabis nel loro ambiente naturale vengono definite “dioiche”. Possono nascere esemplari sia di sesso femminile che di sesso maschile e solo le piante femmina producono infiorescenze ricche di cannabinoidi. E’ quindi necessario identificare il sesso tempestivamente e separare i maschi dalle femmine per evitarne l’impollinazione. Queste varietà, oltre a raggiungere dimensioni notevoli , dipendono dal fotoperiodo, ovvero le fasi di crescita sono scandite dal rapporto tra ore di luce e buio.
Semi Femminizzati
Questa categoria di semi si ottiene attraverso un processo specifico e genera una pianta di sesso femminile nel 99% dei casi. L’eliminazione degli esemplari maschi dal corredo genetico favorisce i coltivatori meno esperti garantendo ugualmente un raccolto abbondante dato che le dimensioni della pianta restano invariate rispetto ai semi regolari.
Anche i semi femminizzati sono dipendenti dal fotoperiodo. Se coltiviamo indoor siamo in grado di decidere quando iniziare la fase di fioritura. Ma se coltiviamo all’aperto dobbiamo considerare l’avvicendarsi delle stagioni e la variazione nelle ore di luce e buio.
Semi Autofiorenti
I semi autofiorenti nascono dall’incrocio tra una varietà femminizzata ed una varietà originaria delle zone della Russia centrale, chiamata “Ruderalis”. Queste piante presentano caratteristiche che le rendono la scelta ideale per chi si avvicina per la prima volta all’orticoltura della cannabis. Anni di ricerca e selezione hanno migliorato gli attributi di questi ibridi per garantire una resa soddisfacente ed un prodotto di qualità. I climi freddi e gli ambienti ostili hanno reso queste varietà resistenti a parassiti e malattie, perdonando anche qualche errore colturale durante le fasi di crescita. Presentano inoltre dimensioni ridotte e facilmente gestibili.
A differenza dei semi regolari o femminizzati, le piante di cannabis autofiorenti non dipendono dal fotoperiodo. Il loro grado di maturità dipende esclusivamente dall’età del esemplare.
QUALI ASPETTI CONSIDERARE PER LA SCELTA DEL SEME?
Tra tutti i tratti distintivi sopraelencati ve ne sono alcuni da considerare con più attenzione per la buona riuscita della nostra impresa. L’effetto che quella marijuana avrà su di noi e i sapori e gli odori che sprigionerà vengono messi in secondo piano se non riusciamo a raggiungere la fine del ciclo di coltivazione.
Regolare, Femminizzata o Autofiorente?
Tra queste 3 scelte, per chi non ha mai coltivato una pianta di cannabis e ha poca o nessuna esperienza nel giardinaggio, è opportuno scegliere una varietà autofiorente. Oltre ad essere resistenti ad eventuali errori, muffe e parassiti non dovrete preoccuparvi del fotoperiodo. Chiaramente tutte le scelte hanno pro e contro. Le piante che impiegano più tempo si riprendono più facilmente in caso di blocchi della crescita e quelle di dimensioni minori produrranno un raccolto minore, ma si adatteranno meglio allo spazio di coltivazione. Migliorando le nostre capacità e sperimentando nuove tecniche saremo in grado di gestire anche i più difficili semi regolari.
SPAZIO DI COLTIVAZIONE: DIMENSIONI E PERIODO
La scelta dell’ambiente in cui coltiveremo le nostre piante di cannabis è sicuramente il primo aspetto da prendere in considerazione. Possiamo coltivare all’aperto, sia in terra che in vaso, in serra o indoor. Se le normative in vigore nel vostro paese ve lo consentono potete dar vita a veri e propri alberi di cannabis. Se siete costretti ad utilizzare spazi ristretti come piccoli growbox o dovete tenere occhi indiscreti lontani dalla vostra coltivazione, allora è importante che consideriate le dimensioni della pianta alla fine del suo ciclo di fioritura.
Optando per la coltivazione outdoor dovrete considerare anche il clima per scegliere quando piantare il seme. E’ necessario comprendere quando la temperatura diventerà stabile per non esporre le piante appena nate a pericolose gelate notturne. Nel caso di piante fotoperiodiche anche la variazione delle ore di luce inciderà sul corretto sviluppo della pianta: la fase vegetativa necessita di almeno 18 ore di luce, mentre il periodo di fioritura inizia quando le ore di luce e di buio sono uguali (12/12).
SAPORI E SENSAZIONI
I consumatori di cannabis esperti sono consapevoli degli effetti che ogni varietà porta con se. Alcuni ricercano semplicemente un effetto ricreativo, aspetto che giustifica la produzione di piante con sempre più elevati livelli di THC. Altri necessitano di specifiche varietà per il trattamento di patologie di vario genere, dalla nausea all’insonnia fino alla terapia del dolore in tutti i suoi aspetti.
Per gli appassionati, i sapori ed i profumi sprigionati dalle infiorescenze non sono un aspetto secondario nella scelta del seme. La cannabis possiede infinite sfumature organolettiche, anche nella colorazione.
Adesso che avete una panoramica di quelli che sono gli aspetti fondamentali per la scelta del seme e siete in grado di leggere i dati che identificano ogni varietà , iniziate la vostra ricerca affidandovi a seedbank affidabili perché da un seme scadente nascerà una pianta scadente.
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