Secondo gli studiosi, le piante che appartengono al genere Cannabis provengono da un'unica specie selvatica originaria dell’Asia centrale. Le prime popolazioni nomadi, accampandosi vicino a specchi e corsi d’acqua, vennero inevitabilmente in contatto con questa pianta vista la sua predisposizione a crescere negli stessi ambienti in cui l’uomo si insediava.
Nel corso dei secoli la Cannabis venne addomesticata ed utilizzata come risorsa per l’intera comunità perché fonte di cibo, fibre, olio, impiegata in medicina ed utilizzata durante i riti.
La tassonomia, nelle Scienze Naturali , è la definizione delle regole usate per identificare una specie vivente attraverso precise procedure di studio e analisi. La classificazione dei viventi , che era precedentemente basata su fattori morfologici, progredisce grazie allo sviluppo di nuovi metodi d’indagine ed all’ uso di strumentazioni più accurate.
Questo progresso nella classificazione degli esseri viventi ha generato opinioni differenti sulla distinzione di specie e sottospecie della famiglia delle piante di Cannabis.
Carl Linnaeus(1707-1778) botanico, naturalista e medico di origini svedesi fu il primo studioso ad introdurre una metodo di classificazione scientifico per gli organismi viventi ed i minerali. Secondo le sue teorie la pianta di Cannabis apparteneva ad una singola specie denominata Cannabis Sativa L[innaeus].
Jean B. de Lamarck(1744-1829), in seguito alle analisi svolte su alcuni esemplari provenienti dal subcontinente indiano, individua una seconda specie appartenete alla stessa famiglia di piante, attribuendogli il nome di Cannabis Indica Lam.
Fino a questo punto della storia, come riportato nella pubblicazione di Lamarck “Encyclopedie Methodique. Botanique", le specie della pianta di Cannabis esistenti si ipotizza siano 2 distinte:
Cannabis Sativa L. : (Provenienza: Europa) Largamente impiegata come fonte di fibre e cibo. Presenta uno stelo tra 4 e 6 piedi, cresce naturalmente in Francia, Italia e Svizzera, ed ha un effetto leggermente narcotico e rilassante.
Cannabis Indica Lam : (Provenienza: India) Questa specie risulta meno grande e più ramificata con uno stelo robusto da cui è impossibile ottenere fibre di qualità. La principale virtù di questa pianta è il suo effetto fortemente psicotropo.
Nella prima metà del 1900 , un altro botanico russo, D.E. Janichewsky, identifica una terza specie proveniente dalle zone centrali della Russia e la cataloga con il nome di Cannabis Ruderalis Jan. La popolazione di piante era morfologicamente diversa dalle altre finora studiate, era molto bassa e cresceva selvatica nei climi più rigidi.
Solo qualche anno dopo Nikolai Vavilov classificherà questa specie come una varietà selvatica della pianta Cannabis Sativa.
E.Small e A.Cronquist nella loro pubblicazione del 1976 “ A Pratical and Natural Taxonomy for Cannabis” introducono una nuovo sistema di classificazione e considerano le sottospecie Cannabis Sativa L. subsp Sativa e Cannabis Sativa L subsp Indica provenire da un’ unica specie denominata Cannabis Sativa L.
Come dimostrato dalla linea temporale che descrive l’evoluzione nella classificazione della pianta di Cannabis, i fattori che vennero presi in considerazione per catalogarla sono legati alle finalità d’uso ed all’aspetto morfologico. Queste caratteristiche risultano poco efficaci nella distinzione delle varietà presenti sul mercato e non permettono al consumatore di comprendere davvero che prodotto sta acquistando.
La soluzione a questo problema è da ricercare nella composizione chimica dell’infiorescenza della pianta matura , il chemiotipo, che ci permette di definire il contenuto di cannabinoidi e flavonoidi ed il profilo terpenico, perché sono questi i fattori che influenzano l’esperienza dell’utilizzatore.
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